In questo articolo una delle nostre Ambasciatrici del ritmo, Sara Alborghetti, fonde le proprie conoscenze con quelle raccolte nel libro “L’Albero della Musica” per darci una panoramica sul potere del tamburo, sul ritmo e su come entrambi abbiano un profondo impatto sull’uomo e sul suo benessere.

Buona lettura!


 

Per l’uomo arcaico, la regolarità e la ripetitività, erano fattori di sicurezza, in ambito musicale e non solo. Da sempre infatti l’uomo basa la sua conoscenza e la sua vita sulla ciclicità naturale.

Da una parte quindi, l’uomo ha costruito le sue conoscenze e il modo di vivere, osservando la ciclicità della natura; dall’altro, si è formato nel ritmo sonoro dell’embrione nel ventre materno, che nasce dal battito del cuore della mamma. Per questi motivi, il battito del tamburo provoca un effetto profondo sul nostro sistema limbico, cioè sulla parte di noi più arcaica, più legata all’inconscio e alle emozioni!

Inizialmente il primo strumento a percussione è stato proprio il corpo umano, successivamente si è passati dal percuotere se stessi al percuotere “altro da sé”, ad esempio la terra, attraverso il battere dei piedi, delle mani ecc. Più tardi, le donne cominciarono a suonare gli utensili utilizzati in casa, mentre gli uomini le armi utilizzate per la caccia.

Piano piano, cominciarono a nascere i primi strumenti musicali.

Il tamburo divenne protagonista, nelle civiltà più antiche, in molte parti del mondo, di riti propiziatori, riti di passaggio e come elemento fondamentale all’interno del cosiddetto “viaggio sciamanico”.

L’utilizzo del tamburo nella storia è decisamente interessante, ed è stato una costante fino al giorno d’oggi (in alcune culture ancora lo si usa per raggiungere l’estasi o la transe, tramite il suono continuativo del tamburo), il che ci porta a fare alcune considerazioni sulla sua utilità anche per gli uomini e le donne di oggi.

Il mondo è vibrazione e, in quanto tale, suono (al di sopra e al di sotto della soglia umana di udibilità). Lavorare con il suono, il ritmo e il tamburo, ci permette quindi di entrare in relazione con la realtà stessa, in modo immediato.

Suonare questo strumento speciale insieme ad altre persone, attraverso diverse attività e con percorsi guidati di ascolto, esplorazione, improvvisazione e creazione musicale, genera effetti positivi sul nostro sistema vitale, sulla nostra relazione con noi stessi, con gli altri e con la terra.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità:

“La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di infermità”.

L’utilizzo del tamburo riesce ad ottenere effetti benefici su diversi livelli (fisico, mentale, psichico e sociale) e si presta quindi ad essere un fattore di benessere sui diversi aspetti considerati dall’OMS stessa nella sua definizione di salute.


Dal 4 marzo guiderò un  percorso nel corso del quale lavoreremo proprio sul connetterci con il potere del tamburo, risvegliando il nostro benessere attraverso l’uso di tamburi e percussioni, lavorando su se stessi ma anche sulla relazione con gli altri.

Scopri tutto QUI.

Ecco i nuclei fondamentali dell’esperienza che vi proporrò:

DRUM CIRCLE

Il drum circle è un’esperienza nella quale un insieme di persone, sedute in cerchio, suonano tamburi e percussioni di ogni tipo, attraverso improvvisazioni guidate da un facilitatore.

Non è necessaria nessuna competenza musicale preliminare ma si imparerà ad ascoltare se stessi e la musica che si desidera fare, ascoltare gli altri per suonare CON il gruppo, ascoltare la musica che emerge, uscire da se stessi per essere completamente presenti nel cerchio, aprirsi alle relazioni che si creano.

Tutto questo riattiva e soddisfa in noi il bisogno arcaico di stare bene con gli altri, e di celebrare l’essere insieme, cantando, ballando, suonando come l’uomo fa dai tempi più antichi per celebrare la forza che nasce dall’essere insieme. Inoltre si va a creare un momento leggero ma profondo, in cui le persone possono lasciarsi andare, superare la paura del giudizio e dell’esporsi.

DRUM MEDITATION

Esploreremo attraverso tamburi e percussioni quello scambio continuo fra idem e autos che fonda la nostra identità personale e che è importante continuare a nutrire e curare.

  • IDEM, in greco, significa “uguale”, e per noi rappresenta in questo contesto ciò che ci rende uguali agli altri, ciò che condividiamo con gli altri esseri umani.
  • AUTOS in greco significa invece “sè, se stessi”, e rappresenta quindi il lato della nostra identità che ci contraddistingue, la nostra unicità, il nostro stile, le nostre emozioni e bisogni).

Daremo spazio all’ascolto di queste parte di noi, impararemo a conoscerle e a comprenderle, ci permetteremo di trovare sempre maggiore equilibrio e benessere.

Attraverso diverse attività legate al ritmo e al tamburo, faremo in modo di scivolare in uno stato di rilassamento profondo, uno stato di coscienza “alfa”, per allontanarci dallo stress della vita quotidiana e dedicarci totalmente a noi stessi e al ritrovamento di una centratura che la vita di tutti i giorni ci porta a perdere di vista.

Ti aspetto!

Sara Alborghetti.